Roberto è un infermiere che lavora presso una struttura ospedaliera della provincia Verona.

Nella mia carriera ne ho viste tante, mi creda, ma sfido chiunque a vivere un momento come questo lavorando in ospedale a stretto contatto con i pazienti e a non sentirsi male… so che molti medici e colleghi infermieri si sono fatti aiutare o si stanno facendo aiutare da uno psicologo e mi sono deciso anch’io. Sa, ci hanno chiamati eroi, ma non è mica facile fare quella vita… io mi sono sentito in dovere verso i pazienti, ma allo stesso tempo ho vissuto nella paura per me, la mia famiglia, i miei colleghi… ancora oggi ho incubi frequenti delle giornate più brutte oppure a volte sogno di restare senza fiato, di morire… passo dal sentirmi stanco e affaticato ad avere addosso una strana agitazione… come se avessi bevuto diversi caffè… la settimana scorsa ho incontrato con un paziente che è in cura da noi per gli esiti della malattia, si aiuta nella respirazione con una bombola d’ossigeno che lo segue ovunque… non sono riuscito a sostenere la conversazione, l’ho salutato in fretta… sono dovuto scappare, ero nervosissimo, mi è venuto un nodo alla gola che faticavo a respirare… poi sono andato fuori all’aperto e piano piano mi sono calmato.

Quello che posso fare per lei, Roberto, è aiutarla a superare gli esiti di questo periodo fortemente traumatizzante. Lei sta presentando dei sintomi d’ansia importanti, il suo corpo le sta dicendo qualcosa. Possiamo lavorare su un percorso di supporto all’elaborazione di quanto ha dovuto “subire” in questi mesi sul lavoro e, inevitabilmente, nelle sue relazioni familiari e amicali. Possiamo costruire delle risorse per aiutarla a gestire le situazioni più stressanti che si trova ad affrontare quotidianamente e questo le permetterà di tornare a lavorare con più serenità e senso di sicurezza.

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