“Non capisco, dottoressa, le assicuro che da quella storia ne sono uscito nel migliore dei modi. Ho dovuto sopportare un intervento e due chemioterapie, ma ho lottato come un leone, senza avere mai momenti di cedimento e sono guarito. Da 10 anni mi controllo e gli esami sono sempre negativi. Il mese scorso mia madre è venuta a mancare. Era molto anziana ed eravamo tutti abbastanza preparati, ce l’aspettavamo insomma. Però io sono cambiato. Tutto è cambiato. Mi sento vulnerabile e ho paura di morire. Adesso che fisicamente sto benissimo, non ha senso…”

In realtà questa è una situazione molto comune. Penso che quello che le sta succedendo sia legato al fatto che la morte di sua madre le abbia riattivato la storia del suo tumore. Il fatto che lei ritorni a quell’esperienza potrebbe significare che non l’ha realmente elaborata. Spesso succede che “lottare come un leone senza mai avere cedimenti” ci aiuta a superare un pericolo incombente e a sopravvivere, ma al contempo ci induce a soffocare la nostra parte più debole che, com’è naturale che sia, ha paura e vorrebbe sentirsi rassicurata. E’ possibile che il trauma legato a quell’evento, la storia del suo tumore appunto, non sia stato elaborato e ora la paura di ammalarsi e di morire si sia riattivata. Anche se sono passati 10 anni… il tempo non cancella le ferite, ma le nasconde!

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